È appena passato ad altra vita un uomo speciale. Scrivo ad un nostro nuovo e potente alleato, passato dall’altra parte per proseguire a sostenerci nella preghiera. Si sosterrà anche te che leggi, ti aggiungo infatti confidenzialmente a questa lettera a P.Angelo, qualora non ne fossi consapevole.
“Grida a squarciagola; non aver riguardo; come una tromba alza la voce; dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati…Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono…La tua gente riedificherà le antiche rovine, ricostruirai le fondamenta di epoche lontane. Ti chiameranno riparatore di brecce, restauratore di case in rovina per abitarvi… Is 58,.1.11-12″
Carissimo amico e maestro, punto di riferimento nei miei molti anni dedicati a me, a Dio e agli altri.
Quante volte ti ho scritto partendo dal “fotografo” Isaia, che con un fotomontaggio dell’epoca sembrava aver sovrapposto la profezia su Gesù a quello che i miei occhi hanno visto realizzarsi in questi ultimi trent’anni! Non vorrei essere nei panni di San Pietro, San Paolo e tutti i Santi che ti hanno accolto domenica con il tuo grido a squarciagola senza riguardo! Ma mi piacerebbe ascoltarti cantare “O’ sole mio” allietando il tuo Sole, quel Padre che mi hai fatto conoscere ed incontrare nelle mie viscere e che traspariva nelle tue vesti molto umane. Contribuendo a “restaurare la casa in rovina” dei milioni di vite (compresa la mia) con Luce Fede e Carità.
Ti saluto ancora una volta, con dolore e con gioia allo stesso tempo. Ci hai preparato per anni a questo passaggio, dunque per noi è più facile che per altri salutarti. “Non si può godere e vivere senza servire, rispettare, amare, testimoniare in ogni momento le energie personali e relazionali della vita. La vita non dipende da noi, è dentro di noi; ha un suo ordine, un suo sviluppo. La morte è non vivere questo ordine e questo sviluppo“. Il capitolo 10 di “Uscire da ogni inganno” parla chiaro, hai vissuto questo ordine e questo sviluppo, dunque non sei morto, è evidente. E che dire del capitolo 43, “La Sacra Scrittura tuona: “Chi non ama sta nella morte” . Ancora oggi chi non incontra l’Amore fino alla morte di Gesù crocifisso, sta nella morte. I veri morti, infatti, non sono i morti, ma quelli che non vivono. La morte è la “non vita”. Mi pare che tu abbia vissuto molto, altro che non vita!
Potrei fermarmi qui e chiudere con solo un “grazie perchè m’ hai portato a Cristo” (“e Te pare pocooo?”) …. il fatto notevole è che hai riempito di significato, contenuto ed esperienza questa affermazione.
Te l’ho scritto, detto e testimoniato in molti modi negli anni di vicinanza e collaborazione che abbiamo vissuto. Non è necessario ribadire oggi quanto sei stato ingrediente determinante per la trasformazione della mia vita in Vita. E’ scritto in tutte le salse anche nelle pagine del mio libro. Lo sai, hai goduto di questo. Forse sofferto quando non ti ho sempre corrisposto, ma sono sicuro che hai sempre gioito nel vedermi fedele a quel “Dio con noi” che mi hai fatto ritrovare. Dispiaciuto, a tratti arrabbiato e allo stesso tempo contento di non vedermi allineato, come sempre sorprendentemente fedele ai tuoi occhi da bambino, attraverso i quali hai sempre visto la Vita. Dunque, ancora grazie.
Voglio qui ricordarti come una bomba a grappolo anticonvenzionale. È di questi giorni, infatti la terrificante notizia dell’invio di bombe a grappolo in Ucraina da parte delle forze che definirei, parafrasando un gergo giornalistico che va di moda, “No Pax”.
In un mondo normale chi ha ancora un barlume di saggezza e forza scenderebbe in piazza, si straccerebbe le vesti di fronte ad una simile aberrazione. Invece sembra che sia del tutto normale, almeno ascoltando gli scribi e farisei che discutono e puntualizzano sui giornali e nei vuoti Talk Show. Che però lentamente inquinano le nostre anime senza che ce ne accorgiamo. Ma sono bombe micidiali! Portatrici di morte indiscriminata e che lasciano nel tempo residui letali e continuano ad uccidere soprattutto i bambini.
Tu hai evidenziato perchè oggi davanti al male anzichè controbatterlo gli facciamo gli applausi. Senza giudicare, ma offrendo strumenti di analisi e risoluzione di tali aberrazioni. Ci hai mostrato la radice di questa follia che si manifesta in molti altri aspetti della vita. Ed hai offerto soluzioni pratiche per aiutare chi desidera far fronte alla deriva di vita che caratterizza il nostro mondo.
E sei diventato una contro bomba a grappolo. Tu esplosivo d’amore hai suscitato tante bombe che a grappoli, insieme a te, hanno fatto esplodere amore che ha salvato migliaia di bambini nel mondo. Una esplosione multipla che si è cosi espansa oltre il luogo in cui è stata lanciata da Dio, fino a raggiungere il mondo. Che salva nel tempo bambini lasciando effetti benefici per anni, con territori che vengono bonificati da fame malattia, violenza, dipendenza mancanza di fede e di forza. Effetti benefici duraturi per bambini e adulti che vengono salvati.
Questa bomba non si ferma col tuo passaggio, ma avrà un alleato in più, dopo esserne stato l’artefice, il detonatore, il lanciatore. Con te ancora più vicino a Dio, sosterrai le migliaia e migliaia di combattenti che continuano la battaglia che hai fatto qua.
Ci hai insegnato che la morte non esiste. Crediamo che la tua vita esiste oggi forse più forte di prima. Preghiamo per te e per gli effetti duraturi della tua vita terrena, collaboratrice di Dio al mondo di oggi che ha voluto in ogni persona la pienezza, non solo la propria come anche esprimi nel capitolo 9 de “La Vita non si inganna”: “Proprio per questo io ho sempre voluto tutelare le mie energie personali, poiché ben comprendevo che solo in seguito avrei potuto aiutare gli altri. Se io però mi fossi fermato solo sulla tutela delle mie forze e non avessi trovato uno spirito, una verità e un amore oltre me e oltre gli uomini, credo che avrei già finito di vivere”.
Grazie per aver lanciato questa esplosone d’amore ed averci reso bombe pronte a disseminare vita in tutte le terre che tocchiamo.
“Io ho scelto voi, dice il Signore, perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.” Gv 15,16
Con amore e riconoscenza imperitura ti saluto assicurandoti le mie preghiere costanti attraverso una continua testimonianza di vita, come mi hai insegnato.
Ti dedico con amore questa poesia a me molto cara
Ho scelto te
Ascoltare in silenzio la linfa
che scorre dentro al fiore
stupirmi d’essere parte di quel flusso.
Essere il Soffio
che scuote le chiome
dai polmoni di Dio in me.
Modellare opere di creta infrangibile
con le mie mani a occhi chiusi
guidate da Lui.
Vorrei dar frutto non mio
vorrei amare nutrire e osservare
stupirmi gioire di ciò che fa Dio.
Anche domani.
Marco Casuccio