Chi ama… la guerra?

Ora che, dopo essere stati tutti virologi, siamo tutti analisti geopolitici ed abbiamo le idee chiare su chi ha ragione o ha torto, su chi ha la memoria lunga o corta, su chi legge i giornali o solo le riviste specializzate in geopolitica come “Il Meteo”…

Ora dunque, permettimi una domanda: chi è che ancora considera normale fare o subire una guerra ?

Al bambino che vede i muri di casa sbriciolati, i genitori che senza neanche briciole di pane da mangiare lo prendono in braccio e corrono per ripararsi; che lascia tutte le sue cose importanti indietro ma porta con sé il trauma della follia dell’uomo, vecchia come il mondo…

A lui, a me, a te – se fossimo li impolverati e non soltanto impoveriti nell’anima dalla nostra società del nulla riempito di immagini velocissime.

A lui… che cosa importa sapere chi ha ragione o torto? Che cosa importa della NATO a lui che è nato li sotto le bombe? Che cosa importa del confine che si sposta o se sia meglio mandare al confino chi non ha saputo evitare tale scempio? A lui al freddo mentre scappa con i genitori o con i vicini, cosa importa delle diatribe sulla guerra fredda?

Bambini. A parole al centro di tutto ma nei fatti eterne vittime delle follie degli uomini.

Abbassa la suoneria del cellulare e prova ad ascoltare un attimo la sua voce, la tua voce. Quanto siamo in guerra ogni giorno?

 

Altra domanda senza microfono.

Mentre leggiamo, mentre discutiamo – al bar o nei sempre più violenti talk show – come noi eviteremmo la terza dose di bombe sul popolo ucraino; o se sia meglio un TSO per un folle che è stato eletto all’unanimità, ma fuori legge perché senza Green pass – visto che si è vaccinato con Sputnik, che non ha le 5 stelle dall’Ema (e le strisce dagli USA). Mentre ci domandiamo se sia giusto entrare di fatto in guerra con l’unanimità del Parlamento, tanto la Costituzione la ripudia tanto per dire qualcosa.

Mentre facciamo tutto questo ed altro, io e te, ci accorgiamo come di nuovo siamo in preda alla paura?

Hai visto che titoli girano in rete o sui giornali? Corsa all’acquisto di bunker, pericoli imminenti, black out. Facendo una pausa con l’odio tra VX e no VX spuntano nuove categorie di odio (dopo Dostoevskij, non mi stupirei di un embargo all’insalata russa).

Hai visto che la pandemia dentro di noi non ha mai fine? Ti domandi se si può vivere, anche in piena emergenza, senza essere sopraffatti dalla paura?

Le sorti dei fratelli Ucraini o dei fratelli russi schiacciati tra bombe e dittature, real politic e amnesie, fame e affari, non si risolvono ahimè sui social o sui blog, men che meno su questo.

Dunque, è bene urgentemente aiutare le popolazioni sotto attacco, è necessario agire, non discutere. Basta chiedere al vicino del vicino che ha sicuramente un amico Ucraino per avere immediatamente i contatti giusti per dare una mano.

Ma non ho mai visto risolvere nulla solo dall’alto senza la partecipazione della persona. Nella mia vita, nel villaggio remoto africano o indiano come a Roma. Allora mentre agiamo da semplici cittadini approfittiamo per creare pace e costruire civiltà d’amore nel nostro quotidiano. E per il futuro.

E’ quello che sta facendo efficacemente da decenni Italia Solidale grazie alla potente ispirazione di P. Angelo Benolli, partigiano da bambino e poi antropologo sacerdote e missionario per una vita intera. Uomo di Dio ancora bambino scalciante ad oltre 90 anni, coi suoi libri sta rivoluzionando la vita di milioni di persone in 4 continenti.

Non so se sia possibile convertire le fabbriche d’armi in altro ma so che possiamo convertirci noi in fabbriche d’amore.

Anche ora con questo clima di incertezza indotta da mille fronti di guerra dentro e fuori. L’ho vissuto, lo vivo. L’ho pure scritto, fotografato a colori, sul libro Venti d’amore.

Mentre parliamo di guerra, la guerra che c’era già prima va avanti e i 16mila bambini che muoiono ogni giorno per cause evitabili continuano a non trovare risposte.

Dunque, non accettare passivamente la morte dei bambini, una vera e propria guerra che va avanti da tempo, quando conosci una realtà che efficacemente li sta aiutando. Partecipa al movimento mondiale che oggi ne sta salvando centinaia di migliaia in tre continenti!

E’ un antivirus, una ricetta che sta creando zone di pace, esperienze in cui si superano divisioni tra religioni, tribù, culture, su scala locale si crea pace gioia solidarietà e autosussistenza.

Mentre approfondisci cosa sta facendo Italia Solidale anche sui territori italiani attraverso relazioni tra persone per le persone, senza fare troppi ragionamenti, cominciamo io e te con il non accettare la morte dei bambini e salviamoli attraverso Italia Solidale.

Io ci ho provato tempo fa e sono stato ammaliato da tanta meraviglia, al punto che non me ne sono più liberato e sono diventato portatore sano di una malattia chiamata amore.

Amare è possibile, ne ho le prove. Provaci anche tu! Fidati.

Salva un bambino, senza paura. E’ l’inizio di una nuova era, non è un diversivo o un’illusione.

Firma un trattato di pace con la tua anima. Amare è una preghiera per la pace che sale dritta a Dio.

 

#amareèpossibile #amachetipassa #salvaunbambinolamoretisalverà #teshirt

PS: Se stai cercando di indossare la tua anima e non trovi il vestito all’altezza della tua dignità, sappi che puoi trovarlo anche qui. Puoi anche aggiungerci qualcosa sopra per mantenere vivo il calore della tua anima mentre ama.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividi su:

Leggi anche:

Va di moda (e di piazza) il tema del riarmo, …

Una nuova edizione del “Lasciaunsegno day” di Creactivo si prepara …

Non so se ti sei accorto che oggi è il …

Dicci cosa ne pensi

CREACTIVO

CREACTIVO

Creactivo è nato per veicolare la concretezza della spiritualità nel quotidiano, attraverso un’esperienza di attivismo e di servizio che utilizza tanti strumenti creativi con una grande attenzione all’alta qualità, come ad esempio le “te-shirt” che raccontano la meraviglia di te.

0
    0
    Il tuo carrello
    Il tuo carrello è vuoto
    Torna in alto