Non ho vissuto la Monarchia né il Fascismo, dunque credo di vivere il limite di chi riceve senza conquistare e rischia di non dar valore a ciò che riceve. Con questo limite, il 2 giugno Festa della Repubblica, ho riflettuto su come mi sentirei oggi sotto un Re e cosa sceglierei. Il pensiero è prima andato a cosa ne hanno pensato gli italiani che hanno dovuto scegliere bene al posto mio, nel lontano 1946… Beh, non mi pare fossero cosi convinti… se poco più del 50% scelse di abbandonare la monarchia che aveva conosciuto, a favore della sconosciuta Repubblica… Siamo diventati Repubblica per il rotto della cuffia, non ci avevo mai riflettuto! È quasi come vincere gli Europei di calcio ai rigori… (salvo poi fare figure e figuracce poco dopo…).
Intendiamoci, meno male che siamo diventati Repubblica, ma davvero quell’attaccamento alla Monarchia non c’è più? Cioè non c’è più il Re? Dentro noi italiani, non c è più sudditanza? Viviamo davvero liberi e gioiosi di condividere e partecipare alla “cosa pubblica”? Pensando al referendum del ’46 mi è immediatamente sovvenuto un passo del Vangelo che dice più o meno “Non si mette una pezza nuova su stoffa vecchia o vino nuovo su otri vecchi, se no si rompe tutto, e chi ha conosciuto il vino vecchio dice che era meglio quello …“. Gesú conosce bene l’uomo e constata che nell’uomo c’è sempre resistenza al cambiamento, oggi come allora nel 46. Anche se si viene da situazioni dure, dentro di noi è registrato inconsciamente il passato, che predomina determinando il presente. Lo ha magistralmente messo in evidenza P. Angelo Benolli nei suoi libri fondando poi Italia Solidale Mondo Solidale per aiutare con successo il mondo a vincere la “coazione a ripetere” di cui parlava Freud. Approfondire per credere.
Vale sulla persona e, di conseguenza, vale anche sulla società. Se il Censis, ad esempio, nel 2019 (prima della pandemia) sintetizzava che l’italiano è “alla ricerca dell’uomo forte” (oltre ad essere “ansioso e spaventato “) credo che questo Re ci manchi ancora… Eppure è evidente che ce l’abbiamo ancora un re, anzi tanti re. Io e te, per esempio, in che percentuale viviamo da sudditi del Re denaro? Al 50% come al referendum? E del Re potere? E del Re sesso? E del Re mercato, del Re immagine, del Re social media, del Re TV, del Re Calcio, del Re con la QRona verde? Etc, etc, etc.
Che ne è della nostra libertà? Ok, seguo la moda, ma la indosso la mia anima? Sono sempre più social ma ho fiducia nelle mie relazioni? Ci credo che Amare è possibile? Sto affannosamente cercando il viaggio della mia vita per” staccare un attimo“, ma ci credo alla gioia del vivere ogni giorno? Sono un fan della Repubblica, ma perché non intervengo per non far morire i 16mila bambini che muoiono ogni giorno? La loro vita non è una ricchezza comune a tutti? Non è res publica?
Queste domande, anni fa, non me le facevo ma poi ho trovato le risposte e le soluzioni “reali” per la mia vita che aveva perso la regalità mentre io ero “suddito” di ripetizioni del passato. Sicuramente l’hai già letto nel mio libro Venti d’amore, se non lo hai fatto sbrigati prima che finiscano le copie. Ma puoi velocemente dare un’occhiata al sito qui e lì, agli articoli del Blog che potresti trovare spunti per la tua libertà e gioia. Oppure va’ direttamente qui.
Oggi il recuperare la dignità e libertà è alla portata di tutti, nell’esperienza di Italia Solidale Mondo Solidale si tocca con mano. Incontrare con Luce Fede e Amore la propria regalità e dignità è ormai esperienza non un concetto o una promessa. Guarda qui questi bambini che Re e regine sono. E tu?
Cosa scegli? Vuoi ritornare Re?
Ama al 100% sii all’altezza della tua regalità e dignità non fermarti anche tu al 50%
#amareèpossibile #indossalatuanima #amachetipassa #teshirt #italiasolidale
1 commento su “Festeggiare la REpubblica da Re”
Riflessione interessante caro Marco, credo che i re con la r minuscola a cui potremmo essere ancora attaccati siamo tanti, e ci fregano giorni dopo giorni con un sacco di promesse di felicità, ma solo uno mantiene le sue promesse e chi disseta in eterno. Un abbraccio Marco, grazie per tutto.