Ricevere la lettera da Samuel (da Pajule, Uganda) , uno dei bambini con cui è gemellata la mia famiglia attraverso Italia Solidale, ha smosso più del solito.
Ne ho viste di cotte e di crude in oltre venti anni di missione, ma la gioia di leggere cosa sia successo nella famiglia di questo bambino – nato vissuto e segnato dalla storia di una zona che ho visitato prima che lui nascesse – ha aggiunto ancora altro che mi mancava.
Mi viene in mente proprio oggi che ho letto sul Vangelo un episodio molto importante. L’uomo che si avvicina a Gesù per chiedere un aiuto per suo figlio, punta al miracolo. Vuole un intervento ma Gesù gli rilancia la sua collaborazione. “Se tu puoi”, se collabori e hai fede luce e carità non chiedere il miracolo, è naturale guarire e risolvere i problemi.
E’ un punto cardine dell’esperienza che ha portato P.Angelo Benolli al Carisma che sorregge tutto Italia Solidale – Mondo Solidale, descritto anche nel libro Venti d’amore e in più aspetti di Creactivo. Tra l’altro se vuoi alcuni estratti dei suoi libri li trovi qui sul blog.
Ora mi viene in mente ciò che ho visto a Pajule nel 2004. Ho scritto qualcosa sul libro. Nulla portava ad avere fiducia nel futuro. Nulla di umano appunto.
Con il Carisma di Italia Solidale in mezzo ai campi profughi si sentiva questa voce delle famiglie disponibili che dicevano “Credo. Aiutami nella mia incredulità”. C’era anche la mia voce. Preghiera ripetuta mille altre volte.
Anche quando siamo incastrati dalle più varie sofferenze e non si riesce ad aver fede perché la mancanza di amore ci ha fiaccati dentro, dal nostro profondo deve salire questa preghiera, “aiutami non riesco a credere ma lo desidero”. Una disponibilità apparentemente illogica ma un atteggiamento interiore che è proprio di questo nuovo Carisma e che Dio ha usato, non solo in me ma con Luce e amore in questa zona e in ogni luogo del Mondo Solidale, Africa, India Sudamerica.
Il papà di Samuel, ha vissuto nel campo profughi per anni, quello che ho visitato anni fa e dal quale solo la fede poteva far vedere una via d’uscita. La pace fuori è venuta dagli uomini, ha interrotto il negativo fuori, di cui parlo anche nel libro. Ma tutto il negativo registrato da due generazioni vissute in quel caos?
Lui che ha vissuto tutti i tradimenti delle organizzazioni e le devastazioni degli aiuti internazionali, le depressioni, l’ubriachezza, la violenza. Nella lettera ci racconta con semplicità che quel passato ancora presente nelle sue cellule nervose è in via di guarigione ma non tanto per i nostri soldi che gli arrivano direttamente sul conto corrente della comunità e che lo aiutano nel quotidiano del suo sudore di uomo.
E’ grazie alla comunità di 5 famiglie che si incontra settimanalmente, “sotto la guida dei libri di P.Angelo” è uscito dalla sofferenza dell’alcool che era iniziata negli anni del campo profughi e che faceva soffrire tutti, sé stesso , i figli compreso Samuel, la moglie tutti. E che ora scrive ”Vi incoraggio a non perdere mai speranza”.
Devo chiedere a Charles Otto di scrivere un po’ di lettere agli italiani. Credo che questo messaggio di speranza sarebbe utile se arrivasse tra le mani di molti, specie oggi.
Oppure un’altra soluzione migliore potrebbe essere chiedere a tutti gli italiani di salvare un bambino no?
Per esempio a te che leggi. Non perdere la speranza, ama. Salva un bambino
Io ci sono stato a Pajule durante la guerra del Nord Uganda. Ho visitato le baracche del campo profughi. Ho visto i bambini. Ho sentito l’odore della morte e l’odore della speranza, che non si vedeva ma prevaleva. Oggi ho la prova che quella speranza era ben riposta. Charles e Samuel, tutta la famiglia, ormai quasi un migliaio di famiglie, stanno cambiando in positivo la devastazione che hanno subito, soprattutto quella interiore.
“Beati quelli che avendo visto crederanno” dice Gesù. Beato te che leggi questo post e ti fidi dell’amore che hai dentro. Beato te che senti che hai davanti una esperienza vera che aspetta di coinvolgerti.
E che ti fidi del desiderio che hai dentro di collegarti a qualcosa di efficace e vivo. La vita di un bambino dall’altra parte del mondo impegnato con la famiglia a riscattarsi.
Fidati, ti assicuro che non avevo bisogno di conferme, eppure questa lettera ha aggiunto un altro tassello.
Ti auguro di essere colpito e di agire. Leggi tutto ciò che puoi da questo sito. Ma leggi anche i segni.
Se credi, ama non aspettare. Se non credi, nella tua incredulità credi che amare è possibile e che un gemellaggio della tua vita con un bambino che puoi aiutare a salvarsi, attraverso Italia Solidale è possibile ed efficace. Ne hai sicuramente bisogno anche se non ti pare. A me non sembrava di averne bisogno. Invece questa lettera serviva. A tutta la mia famiglia.
Prego che questo post sia di aiuto. Non volevo scrivere. Ma nella mia incredulità ho creduto di scrivere. Vediamo che succede. Fammi sapere
#cercaetrova #amareèpossibile #amachetipassa