Rifugio antiatomico

Una serata tranquilla di estate. Il ventilatore ruota annoiato ripetendo stanco i suoi giri, la solita solfa di stagione. Accendo la TV, mi aspetto immagini sulla solita estate più calda del secolo e sono pronto a cambiare canale, ma noto qualcosa di sorprendente: al Tg un servizio sulla novità dell’estate, un bel rifugio antiatomico a 5 stelle, adatto a poche tasche e con tutti i comfort. Perfetta televendita giornalistica, manca solo l’ingresso con maschera antigas in un locale per VIP della Costa Smeralda. Inquietante a sufficienza il tono naturale e pacato della descrizione dei dettagli, quasi si stesse parlando dell’ultimo modello di automobile con autonomia, caratteristiche, consumi, materiali. Il tutto avulso dal contesto di morte che presuppone.

Abituati ad ascoltare di tutto e il suo contrario, (tipo la guerra è pace, come nella “neolingua” Orwelliana) non so quanti si siano accorti della stonatura … io ho cambiato subito canale inorridito, ma poi mi è tornato in mente questo servizio leggendo il Vangelo di domenica scorsa, su ciò che ci contamina da dentro (Mc 7, 21-23):  «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». Allora ne parlo un attimo con te.

Emergenza climatica

Questo clima di normalità con il quale si sdoganano come se niente fosse assurdità come un rifugio antiatomico per ricconi è una vera emergenza climatica. Negatività che entrano in noi inconsciamente se non le affrontiamo per neutralizzarle e che poi “escono” da noi come azioni o, peggio ancora, omissioni e ci “rendono Impuri”, cioè sciapi, assuefatti, insoddisfatti, inquinati, negativi e sfiduciati. C’è chi cita la rana bollita di Chomsky o parla di finestra di Overton come meccanismi di assuefazione al peggio, ma trovo molto più significativo l’impatto sul nostro spirito delle azioni condizionate, trattate da P. Angelo Benolli come “identificazioni negative”. TI consiglio di approfondire.

Rimanendo passivi davanti agli stimoli condizionati che riceviamo a palate ogni secondo, oggi più di ieri, ci entra dentro, si impossessa di noi la “normalità” della guerra, per esempio. Delle migliaia e migliaia di morti che si verificano ogni giorno come si trattasse di inevitabili effetti collaterali della lotta per il benessere di pochi (mascherato da benessere di tutti).

Diciamoci la verità, quanto sta durando in noi o attorno a noi la indignazione o il dolore per le immagini delle atrocità vissute a Gaza o in Ucraina? Di più o di meno del dolore per quel bracciante indiano lasciato morire dissanguato poche settimane fa, dopo un incidente sul lavoro da schiavo che era costretto a fare per sopravvivere nel nostro Bel Paese?

Non è che ci stiamo abituando al peggio e tutto sommato consideriamo inevitabile tutto ciò? Hai letto sul mio libro della parola chiave atimangò? Il checcepossofà, declinato in ogni idioma dove ci porta?

Emozioni temporanee che non trovano spazio nella risoluzione quotidiana e in quanto sospese vagano dentro di noi togliendoci energie. Anche perché ci sentiamo impotenti o sfiduciati (lo rivela anche il Censis nel vissuto degli italiani) non sapendo che pesci prendere.

Stop rassegnazione

Un pezzo di P. Angelo che ha rappresentato una svolta per me decenni fa, estratto dai “10 punti di Sviluppo di Vita e missione”: “Oggi la superficialità, l’ignoranza, la difficoltà, il tradimento, la rassegnazione all’impotenza alle vere relazioni è talmente comune che più o meno tutti ne soffrono. La cosa peggiore è che ormai quasi tutti sono rassegnati a tale stato; e questo è talmente infido, perverso, menzognero, distruttivo di vita che non solo è disumano, ma è diabolico.

La rassegnazione. Male del secolo. Considera che questo scritto è del 1990 eppure nel dicembre 2023 ne parla il Censis a proposito degli italiani rassegnati, impauriti, sfiduciati. P.Angelo ha visto da molto lontano cosa stava succedendo alle persone ed ha proposto soluzioni concrete contro questa rassegnazione. E le ho viste all’opera in Italia Solidale-Mondo Solidale.

Funzionano. Per questo scrivo e testimonio, nel libro Venti d’amore come nelle Te-Shirt, che Amare è possibile. Non a caso leggi sulla Te-Shirt anche Ama che ti passa e molte altre cose.

L’unica protezione contro la morte che ci stanno propinando notte e giorno è amare. Non perdere la fiducia nel domani, impegnarsi per cambiare. Amare sè Dio è gli altri.

Amare fuori dal rifugio

Reagire e soprattutto impegnarsi ad amare è una risposta alla inerzia che ci accompagna come male del secolo.  Altro che rifugio atomico! Qui serve intervenire nel nostro piccolo e quindi poi anche nel nostro grande. Non stare a guardare alla finestra chi passa. Scendi sulla strada della vita vissuta e ama, fà il tuo per interrompere la deriva disumana che viviamo nel quotidiano.

Ama, ama, ama. Che poi ti passa. L’unico rifugio per non farsi consumare dal nichilismo imperante è amare. L’unico antidoto alla evaporazione della nostra umanità.

Non rinunciare ad amare. Unisciti alla moltitudine di persone che già lo fanno, che fanno fronte e non si fanno smontare dalla sfiducia. Salva un bambino, per esempio, ci hai mai pensato? , Cerca spunti per amarti e amare qui sul sito se vuoi.

E poi… ci hai mai pensato ad indossare la tua anima insieme ad una Te Shirt? Si abbinano bene sai.

Ti saluto, ci vediamo fuori dal rifugio. Sulla strada per amare. Dai non fare il timido. O, per par condicio, la timida.

 

Marco Casuccio

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividi su:

Leggi anche:

Va di moda (e di piazza) il tema del riarmo, …

Una nuova edizione del “Lasciaunsegno day” di Creactivo si prepara …

Non so se ti sei accorto che oggi è il …

Dicci cosa ne pensi

CREACTIVO

CREACTIVO

Creactivo è nato per veicolare la concretezza della spiritualità nel quotidiano, attraverso un’esperienza di attivismo e di servizio che utilizza tanti strumenti creativi con una grande attenzione all’alta qualità, come ad esempio le “te-shirt” che raccontano la meraviglia di te.

0
    0
    Il tuo carrello
    Il tuo carrello è vuoto
    Torna in alto