(estratto dal cap. 32 di “Uscire da Ogni inganno”-P.Angelo Benolli 1995)
Ogni persona, dal bambino all’anziano, aspetta sempre amore e vorrebbe essere capace di provarne. Come sono le persone, il mondo e la cultura attuale? Vi è amore per i sofferenti nello spirito, nella mente e nel corpo? E quando non vi è amore, quando si è distrutti dalla sua mancanza, quanta carità è necessaria per essere risanati?
Oggi, la maggior parte delle persone è scoraggiata o delusa dal non amore e si adatta a questa povertà. Questo è uno dei mali peggiori. “Chi non ama sta nella morte”. Con facilità possiamo constatare che chi è privo di amore o si adatta al non amore non è mai contento, vero, libero, forte, sano, gioioso. Nessuna vita è vera senza amore.
L’amore, ho detto, è il frutto di due innamoramenti. L’innamoramento è frutto di vita sviluppata in completezza, libera, sacra, forte davanti a tutto ed a tutti: forte fino al punto da rendere naturale, pulita ed innamorata la persona amata. L’innamoramento vuole altri innamorati perché vuole sempre sfociare nell’Amore.
Cosa succede alle energie di base della persona quando essa, bambino od anziano che sia, non sente che qualcuno è innamorato di lei? La persona non può essere soddisfatta dalla mente, dalla forza, dal lavoro o da altro. L’uomo è essenzialmente strutturato e completamente soddisfatto solo quando sa amare ed ha l’esperienza di essere amato.
Nel mondo di oggi sono pochissime le persone che sanno veramente amare e che trovano amore: è il dramma che genera tutti i nostri mali.
Se poi pensiamo a tutti quelli che sono persi e dispersi perché pongono al centro dell’amore unicamente gli uomini (e gli uomini non amano), quanta sofferenza! Quale strada possiamo prendere davanti al non amore?
“Maledetto l’uomo che confida nell’uomo!” poiché non troverà mai se stesso, né il vero innamoramento, né l’amore.
La vita, l’innamoramento, l’amore hanno un’origine, un ordine di sviluppo, un’esperienza di relazione che vanno al di là del proprio io, al di là degli uomini. Ogni energia di vita è un dono che ha in sé un ordine naturale il quale va sempre corrisposto e servito così come è. Quando la vita o la connessione dell’ordine di sviluppo delle forze di vita non si rispettano o s’inquinano, si mortifica sempre l’esistenza e si spegne il vivere.
L’uomo, dopo secoli di arroganza e superbia, se vuole avere una mente più sana e scampare alla morte del non amore, deve tornare ad essere veramente umile. Solo nell’umiltà c’è verità. Solo nell’umiltà si potranno riconoscere i propri errori, si ritornerà autenticamente alla fonte dell’Amore di Dio. Solo nell’umiltà gli uomini troveranno la loro libertà, torneranno con Fede al Padre, avranno la gioia dell’incontro con il Suo Amore, come il figliol prodigo. Solo nell’umiltà si potrà vivere un’alleanza completa di libertà ed amore con la propria persona vera, figlia di Dio e con la potenza d’Amore, creatrice, redentrice e santificatrice di Dio.
Se oggi l’uomo non torna a queste sue radici di vita, se non si riconosce sacro, salvato dall’amore di Dio, non ha più vie di scampo. La realtà che ci circonda lo testimonia.
Le forze negative della distruzione di vita dilagheranno sempre più fino a che non vi saranno persone umili, libere, innamorate di Dio e degli uomini, che testimoniano la Vita così come è: proveniente dall’Amore, sempre viva nell’Amore. La Vita è libera nell’esperienza del sacro e porta a vedere in ogni persona, specie se sofferente, una grande occasione d’amore.