Premessa: questo articolo inaugura la nuova veste del sito di Creactivo, puntuale per il Natale come un cinepanettone. E’ una versione Beta iniziale, che proseguirà con aggiunte importanti e che sarà aggiornata gradualmente anche sulla base dei vostri feedback. Buon viaggio. L’articolo sembra lungo ma a leggerlo ci vogliono solo 3 minuti.
Avvertenze: contiene allergeni come la parola Natale.
All’ avvicinarsi della notte più lunga dell’anno, il solstizio di inverno, è lecito sperare che ci sia più spazio per sognare… a dormire tanto già ci riusciamo abbastanza bene anche con le notti più corte: pare che non ci accorgiamo più di niente o che distratti dalla bulimia di informazioni non facciamo più approfondimenti, rischiando di mettere tutto sullo stesso piano. Pochi secondi dedicati a tutto e già siamo passati alle cose successive… Dai che non sto parlando di te, tranquillo. Parlo di un mio amico o di me che dormo sonni tranquilli nonostante gli 8000 bambini massacrati in Palestina in questi due ultimi mesi. O di chi si fa catturare ormai dai Feed del telefono (o dai giornali che spesso hanno la stessa funzione) in cui le vere notizie che ci attraggono sono guidate da algoritmi che ci fanno apparire la Super Lega o i pandori tarocco degli influencer come le cose più importanti al mondo…
Un sogno però dicevo mi resta, ti sembrerà utopia ma per me è esperienza in corso: che Natale torni anche per altri ad essere sinonimo di Gesù-Dio-Amore, che nasce per chi crede (anche se poi lo tradisce dicendo “Signore Signore” e vivendo senza amare) e per chi non crede (e magari trova la sua rappresentazione nel lottare per la giustizia, come si legge sul Vangelo).
Si. Si, Gesù, lo ripeto, così vedo se l’intelligenza artificiale mi segnalerà per disinformazione e blasfemia secondo il nuovo Digital service act. Collegare Natale a Gesù non sembra sempre più folle oggi?
Che dirti, mi vien da sorridere nel vedere l’affannata lotta sempre più evidente tra cancellare anche le tracce semantiche di Gesù o difenderlo per legge… “Cancellar il Sole, vano il sogno. Cotanta fu evidenza d’ogni sua esistenza” (scriveva il poeta Creactivo due minuti fa).
L’uomo a cui devo il mio Natale, la mia rinascita su fondamenta d’amore e di forza – P.Angelo Benolli – diceva “ la libertà esiste se ci sono persone libere. L’amore esiste se ci sono persone che vivono nell’amore.” Se Gesù è ridotto a un concetto è ovvio che prima o poi svanisce. E’ ovvio che prima o poi la Sua festa natale diventa l’ennesimo Black Friday che dura da halloween a S.Stefano. Se Gesù Amore è un’esperienza nulla può cancellarlo dal quotidiano.
Niente catechismo sta tranquillo, forse lo hai capito se leggi da un pò Creactivo (o se hai letto il mio libro) mi interessa parlare solo di esperienza.
Tengo al Natale come opportunità di incontrare una strada di AMORE, il vero nutrimento di cui ognuno ha bisogno. Visto che a me è stata data mentre non la cercavo scrivo perché magari anche tu non la stai cercando.
Quanto tempo è che non senti odore di amore? Ti ricordi che colore ha lo sguardo di chi non ti giudica? E l’occhio di chi ti è vicino e vuole che tu brilli come una stella? E che gusto ha il boccone che ti è offerto nel momento in cui ti accorgi di essere affamato di Pace? E che rumore fa il silenzio che vorresti avere attorno, per sentire il battito regolare e naturale del tuo cuore in linea con quello di un fratello o sorella che non vedi, ma che hanno i tuoi stessi bisogni?
La scorsa settimana ho vissuto il Natale e ieri di nuovo. E’ sempre cosi quando sono toccato da esperienza d’amore. Vedo l’Inventore dell’Amore in azione. E’ più forte di me, sono 30 anni e passa che vedo davanti a me la manifestazione tangibile di quel Bambino che è nato per aprirmi una strada che si chiama Amare.
Mi trovavo a casa collegato in video call con una missione ugandese. Insieme a 4 persone di cui 3 avevano recentemente adottato a distanza dei bambini in altre missioni ed una era curiosa. Dall’altra parte c’erano dei denti bianchi che si muovevano nel buio…. Essendo due ore in avanti non si vedeva nulla.
Ma si sentivano molto bene le 4 donne e tre uomini che facevano a gara a raccontarci cosa fosse successo nella loro terribile vita, tra il prima e il dopo la collaborazione con Italia Solidale. Tralascio i dettagli tra violenza sulle donne risolta, maltrattamento di bambini risolto e dipendenza dagli aiuti risolta. Isolamenti familiari e comunitari risolti. Alle 19,30 in Uganda erano le 21,30 ed ho dovuto insistere io affinché smettessero di raccontarci le loro storie. Erano troppo gioiosi. Arrampicati su una collina per prendere la linea, lontani dalla loro capanna, al buio. Senza pensare che al ritorno dopo almeno mezz’ora di cammino avrebbero dovuto cucinare qualcosa con il carbone, per sé e per i propri figli. Incuranti della partita della Roma, erano li per amare questi italiani inondandoli della loro esperienza d’amore ritrovato, di vita ritrovata, di salvezza. Incoraggiando i loro fratelli “bianchi” ad affrontare fiduciosi anch’essi le loro difficoltà. E ringraziandoli per l’amore che stavano dando ad altri bambini, non ai loro, pensa un po’.
Dunque: In questa missione 2002 morivano bambini come mosche e nessuno se ne accorgeva (leggi pagine 67-84 di Venti d’amore) . Ad ogni incontro che facevamo per aiutare le persone del posto non si presentava nessuno trovando le migliori scuse. Le donne non potevano parlare se non dietro autorizzazione del loro marito. Figuriamoci uscire di casa (capanna) la sera. Ora ho dovuto insistere io perché smettessero e tornassero a casa. E non chiedevano nulla. Stavano solo dando. Agli italiani a casa loro. Si ok, a casa mia..
Ti sembrerà poco, ma c’è un’immensità dietro. Fidati. E’ da una settimana che canto Silent Night (la preferisco ad Astro del Ciel).
Aggiungo che sempre qui, la lista dei bambini salvati dalle persone che si sono risvegliate grazie alla missione con Italia Solidale si allunga giorno dopo giorno. Ieri un altro bambino, che stava morendo denutrito, era salvo. Scoperto da un membro di una nostra comunità, è stato anche seguito da altri volontari (cioè dai poveri) per una operazione importante all’intestino, con le comunità che si sono autotassate ed anche l’intervento del volontario donatore che si era nel frattempo coinvolto. Senza contare le preghiere da Italia e Africa che hanno accompagnato il suo percorso di un anno. Sto necessariamente tagliando corto.
Ma non è una favoletta di Natale. E’ un presepe vivente. Dimmi pure che Dio non esiste. Credimi, mi ci vorrebbe più fede a crederti di quella che ho nel non crederti.
A Natale sono rinato tanti anni fa, c’è stato un parto che mi ha fatto rompere le acque stantie in cui vivevo nel mio comfort e nel piatto della fede falsa, lavoro da colletti soffocati da cravatte, amicizie vuote di contatti, agiatezza depressiva. Nel rumore delle luci scintillanti e dei supermercati pieni di 3 x 2 ho incontrato la “voce di uno che vive nel deserto” di cui parla Isaia che mi ha toccato attraverso l’ atto più rivoluzionario e controcorrente che ancora oggi esiste: amare.
Salvare un bambino con Italia Solidale 30 anni fa a Natale ha avviato un percorso che racconto nel libro. Amare è possibile.
Amo il panettone ed il torrone. Anche le luci. Eppure resto convinto della concretezza del Natale. Non è il 25 Dicembre, è un’ opportunità di credere che nel buio la Luce esiste.
Se sto dentro ad un pozzo e guardo in basso non posso credere che esista la Luce, una via di uscita. Se alzo lo sguardo verso l’Altro vedo Luce. Tra il fondo e la Luce c’è di mezzo l’impegno. Amare è alzare lo sguardo verso l’alto. Intercetta le tracce di questo amore.
Cerca qui nel sito o direttamente entra in contatto con i referenti del territorio in cui vivi per collegarti ad un bambino del Sud del Mondo con Italia Solidale. Il percorso è alla tua portata. Ama che ti passa.
E straccia ‘sta tessera del Club dello sfiduciato.
Buon Natale!
#amarèpossibile #lasciaunsegno #amachetipassa
Marco Casuccio
3 commenti su “Solstizio di inverno tra sogno e realtà”
Grazie per la concretezza e per l’amore che trasmetti verso tanti bambini salvati attraverso la tua grande missione.
Sono sicura che esperienze come quelle che ho letto ti cambiano la vita,o per lo meno ti danno della vita un significato diverso,non fatto solo di esteriorità ma pensando a quello che realmente significa amare il prossimo e non solo se stessi.
Ogni volta che ti leggo, leggo tutto di un fiato…..perché sento amore vero, passione per l’essenza vera della vita.
Grazie Marco