Staccare la spina in tempo

Iniziamo intanto con cinque righe di silenzio per ricordarci delle tragedie in corso a cui non vogliamo abituarci. Se riesci a farlo senza parole prega pure. Se riesci, arriva a fine articolo per avere tracce di azione.

……..
……..
……..
……..
……..

Un buon silenzio, di molto più di cinque righe, sarebbe necessario per accorgersi del baratro in cui stiamo lentamente scivolando, in mezzo alla cacofonia delle parole che quotidianamente ci intontiscono

Ma ho riletto oggi il frontespizio del mio libro, dedicato “a tutti quelli che non hanno fatto in tempo”.

 

Sono tornato su quella pagina dopo aver letto il Vangelo di oggi sulle donne che finiscono l’olio delle loro lampade: “Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora». (Mt 25,1-13)        

Chi non fa in tempo non è per colpa, ma aspetta qualcuno che lo aiuti a recuperare il suo olio per poi cavarsela col suo impegno. Scrivo per questo.

Mi vien da piangere nel pensare ai fatti gravissimi di questi giorni (non mi riferisco al pareggio del derby di Roma), infatti scriverò di altro. Non voglio scrivere di mio figlio morto sotto le macerie, di tuo figlio sventrato da bombe più intelligenti degli scellerati e criminali che le lanciano. Di tua figlia orfana e traumatizzata a vita per aver visto massacrare il padre da colletti bianchi sporchi di sangue all’interno. Dell’ anima corrotta da potere e denaro che domina in tutto il globo, che affama i più per far sopravvivere nella cosiddetta agiatezzala nostra minoranza sempre più ammalata.

E’ inutile scriverlo, se vedessimo davvero con questi occhi le tragedie di oggi ci fermeremmo un attimo e forse faremmo qualcosa per cambiare. Ma l’assuefazione al peggio è un virus peggiore di quello che ci ha bloccato per due anni. A proposito, perchè davanti a queste migliaia di morti assurde che intravediamo negli schermi in questi anni non facciamo un lock down? una settimana ecologica, per ripulirci dell’orrore che stiamo accettando da troppo tempo e che diventa la nostra quotidianità. L’orrore della realtà, delle immagini e dei commenti nei nostri salotti.

Mi salvo ancora dalla rabbia perché ho la grazia di partecipare da anni come sai ad un movimento che offre soluzioni dal basso ai micro-conflitti diffusi nel mondo. Te lo scrivo sempre. Vedo da decenni soluzioni e trasformazioni, come è avvenuto in me. E questo mi dà fiducia e speranza sempre, anche oggi. Esistono tragedie immani, ma esistono moltissime situazioni reali che si risolvono. Leggi il mio libro, guarda il mio precedente articolo, le altre pagine del sito. Oppure cerca sul sito di Italia Solidale le testimonianze di queste settimane. Partecipare attivamente e amare, a prescindere dal male che prosegue imperterrito, fa guarire ed offre antidoti. Amareèpossibile.

#Amachetipassa lo consiglio anche a te per non avvelenarti. Non puoi risolvere il conflitto Israele Palestina da solo? Vero, ma intanto non rinunciare ad amare a sostenere altre esperienze che portano pace, evitando che la tua anima si atrofizzi dietro al politically correct, dietro al “domani lo faccio”. O al “ha ragione quello o questo”.

  1. Angelo Benolli ha indicato e praticato una via di risoluzione delle cause, dal profondo alla missione, che oggi è nelle comunità disseminate sul territorio e nelle relazioni di “gemellaggio” e in 4 continenti, che sono un modo di “staccare la spina” e respirare nuova vita amando e sostenendosi a vicenda.

 

A proposito di staccare la spina: stacchiamo la spina alla TV, al caricabatterie del telefono, al PC. Fermiamoci almeno un attimo in questi giorni!

Spegniamo la TV, per non farci avvelenare dalle parole e non farci convincere che i bambini che muoiono in queste ore a migliaia (come i 16mila che da decenni muoiono ogni giorno per fame e malattie) non sono nostri figli e che sono morti necessarie per garantire il modello di vita assurdo su cui ci basiamo.

Non basta, lo so benissimo. Ma so anche che a furia di dire “io tanto già faccio qualcosa” o io ora non posso, domani lo faccio” … tra un po’ si rade al suolo tutto con noi stessi dentro…“In verità io vi dico: non vi conosco”.

Ma ti rendi conto che anche il Censis dice che il 90% in italia ha paura ed in buona parte sfiduciato? Dove vogliamo arrivare?

Aggiungiamo una provocazione per noi stessi e vediamo la reazione: il 27 novembre niente black Friday, per esempio.

Si dai, non andiamo al centro commerciale come polli che inseguono il mangime. Blocchiamo per un giorno tv e acquisti e stiamo in silenzio. Come durante il lock down. Solo che stavolta siamo noi a decidere liberamente di fermarci. Nel silenzio creiamo lo spazio per accorgerci di ciò che sta accadendo. Ed agiamo. #Amachetipassa

Stacchiamo la spina che ci tiene attaccati alla morte. Iniziamo un percorso di vita, una svolta, facciamo qualcosa che avvii un cambiamento. Proviamoci già oggi ad uscire fuoridaibinari in cui ci troviamo costretti.

Oppure diamoci appuntamento il 24 novembre.

Creactivo il 24 novembre farà sciopero, non pubblicherà nulla, non venderà nulla, ma sarà aperto per un confronto sul rumore assordante che ci avvolge e per offrire spunti di pace a chi la cerca.

Scrivici info@creactivo.it se riceviamo più di 10 adesioni facciamo una diretta in un orario consono a tutti altrimenti ci facciamo una chiacchierata a tu per tu  e vediamo che cosa succederà successivamente.

Fa di questo articolo ciò che vuoi, dimenticalo pure qui che qualcun altro lo leggerà, ma ricordati: #amarèpossibile.

A presto

Marco Casuccio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividi su:

Leggi anche:

Va di moda (e di piazza) il tema del riarmo, …

Una nuova edizione del “Lasciaunsegno day” di Creactivo si prepara …

Non so se ti sei accorto che oggi è il …

Dicci cosa ne pensi

CREACTIVO

CREACTIVO

Creactivo è nato per veicolare la concretezza della spiritualità nel quotidiano, attraverso un’esperienza di attivismo e di servizio che utilizza tanti strumenti creativi con una grande attenzione all’alta qualità, come ad esempio le “te-shirt” che raccontano la meraviglia di te.

0
    0
    Il tuo carrello
    Il tuo carrello è vuoto
    Torna in alto