TREgua

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Tre bambini uccisi a Gaza il giorno stesso della firma della tregua. A loro chi lo dice che non dovevano morire?

Ancora mi rimbomba la domanda. Chi si ricorda più di questi tre bambini? Sono effetti residuali, piccole sbavature sul bel quadro che si sta dipingendo ora?

E se fossero miei figli? Mi basterebbero i dibattiti entusiasti delle nostre TV che sembrano troppo spesso coprire la tragedia riducendola a strategie o rapporti di potere?

Sempre in questi giorni, seduto comodamente a casa mi arrivano dei video da Gaza da parte di persone con le quali sono in contatto. Sfollati da Rafah tempo fa, sono andati a vedere casa loro… Si sentono spari in sottofondo (ma ufficialmente c’è tregua). La casa dalla quale avevamo fatto il nostro primo collegamento è un cumulo di macerie. Lui si sdraia su un materasso e dice qualcosa in Arabo che ovviamente non comprendo. Dopo rifletto, le macerie sono state spianate col Buldozzer…mhmm mi sovvengono delle news che parlavano di piani di evacuazione dei palestinesi per ricostruire resort…ma di questo particolare non sento parlare molto oggi. Tutti ad esaltare chi ha fatto firmare la tregua, di chi è merito etc.

Domande

E a quei tre bambini chi glielo dice? E a queste persone che hanno ormai la casa che è schiacciata sul terreno?

Possiamo certo tirare un sospiro di sollievo perché si è ridotta per un po’ la carneficina quotidiana, ma sta proseguendo altrove. Ho visto immagini di bambini uccisi da cecchini in Cisgiordania…e a loro chi lo dice che non dovevano morire?

Stamattina parlavo con una donna ucraina che è in Italia da tre anni coi suoi due figli. Mentre guardiamo la partita dei nostri figli, mi mostra le immagini in lacrime della sua città appena bombardata.

Sono convinto che questa guerra su questo altro fronte sia frutto di ben altri motivi rispetto a ciò che si dice continuamente sui nostri media. Ma non ne parlo. Che cosa importa a questa donna? Che cosa cambia se io ho capito o meno, se ha ragione uno o l’altro, quando lei da tre anni è qui che soffre? e se continuano ad esserci migliaia di vittime tra i suoi cari per questi combattimenti? Ho davanti una persona che soffre. Una figlia di Dio che come me e te cerca e merita amore.

Anche chi spara coi cannoni o lancia missili (o li produce) ha davanti persone che soffrono o soffriranno. Chissà se si pongono domande simili…Chissà se si dicono che disarmare è possibile

Dovrei continuare le mie riflessioni ma già sono durate troppo, non sarà questo articolo che risolverà. Nemmeno questo di qualche tempo fa. O questo

Ama senza tregua

Ma a ben vedere, quanto facciamo dipendere le nostre speranze dagli umori o interessi dei potenti! E quanto, poi, nella passività perdiamo il nostro senso critico, bevendoci tutto il veleno che ci è propinato senza accorgerci della contaminazione da inerzia virus, checcepossofà virus, smemoria virus…

Ne parlo spesso perché questa “dipendenza” viene da lontano e la conclusione alla quale giungo, per esperienza, è sempre: è meglio se ci rimbocchiamo noi le maniche per cambiare il nostro modo di vivere nel quotidiano. Ci vuole tempo d’accordo, ma so che è possibile cambiare lo stato delle cose. Ci sono vari tentativi in corso.

Io ne ho conosciuto uno speciale e ci sto dedicando la vita. Anche un libro. Anche un blog. Anche un brand. Trovi tutto qui, fatti un giro e vedi se trovi spunti per non restare inerme davanti alle tragedie.

Credici, amare e possibile. Anche non restare indifferenti alla morte dei bambini. Come quei tre di prima o quelli in Ucraina. O come i 16mila che muoiono ogni giorno nel mondo al di sotto dei 5 anni e che non fanno notizia.

Che vogliamo fare, io e te? Accordi di pace che non rispettiamo o lasciare un segno duraturo nella nostra vita e quella degli altri? Vogliamo cambiare qualcosa attorno a noi? Intanto, direi, impegnati ad amare. Il cammino inizia sempre con un passo.

Se vuoi spunti o suggerimenti seguici. Ma è meglio se ci precedi.

Ama senza tregua. Ama che ti passa.

Marco Casuccio

 

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